L’ossessione per l’innovazione tecnologica e il mito della crescita fine a se stessa rappresentano oggi i pilastri di un nuovo paradigma che ha modellato il pensiero e i comportamenti della società contemporanea. L’innovazione è diventata il nuovo “imperativo categorico” dell’ambito aziendale, del business e dei capitali ed è quindi un concetto che pertiene esclusivamente alla sfera materiale, di consumo e di profitto. La concorrenza tra le aziende hi-tech e tra i colossi delle telecomunicazioni ha individuato nella costante innovazione un vantaggio competitivo da cui non si può prescindere, innescando un processo illimitato di “sviluppo”, che non tiene conto delle reali esigenze dell’uomo, ma le induce artificialmente. In altre parole, la tecnologia non è più un mezzo a disposizione dell’individuo per raggiungere determinati fini, ma diventa essa stessa -con la sua sola presenza- in grado di dettare fini e bisogni, in un capovolgimento di prospettiva in cui la tecnica diventa soggetto e l’uomo oggetto.
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